“Per carità, raccomando di non lasciare mai soli i giovani, ma di assisterli sempre, continuante e dovunque” disse San Giovanni Bosco. Questa rappresenta l’idea di un educatore con la E maiuscola, che ci mette in risalto, come, la prima cosa che bisogna fare per educare i ragazzi, per essere quindi un buon animatore e stare con loro e starci in una certo modo.

Tutti siamo abituati a stare con i nostri ragazzi; tutti siamo abituati a controllarli perché non distruggano l’oratorio in cinque minuti; ma ci siamo mai domandati se sappiamo assisterli?…Non controllarli, ma assisterli, che vuole dire essere tra loro presenti non come carabinieri, ma come uno stimolo per la loro crescita ed esempio per il loro comportamento.

La presenza è uno dei compiti, maggiormente impegnativi per un animatore. Pensiamo quanto è difficile stare in cortile d’estate alle due del pomeriggio, quando i ragazzi sembrano non stancarsi mai, e tu animatore non hai neppure la forza di tenere in mano il ghiacciolo che ti sei comprato per non cadere in disidratazione. Eppure se ci pensiamo, è uno dei compiti più fruttuosi e gratificanti per la crescita personale. Essere protagonista, essere responsabile, essere un punto di riferimento per l’altro, sono delle qualità e dei valori importantissimi..

Chi sta bene in mezzo a loro, ha in pugno i suoi ragazzi, li porta dove vuole, perché loro gli vogliono bene e lui li conosce come le sue tasche. (cit. Animando s’impara)