Goal fallito, goal subito…

di Gilberto Marras

Il Cagliari regala un tempo intero allo Spezia, poi risale la china, la ribalta e la chiude… quasi, perché il più esperto dei difensori commette l’ingenuità, quella che non ti aspetti, e il patatrac è servito.

Il Cagliari scende in campo con un atteggiamento spregiudicato, con ben 4 attaccanti in avanti nel consueto 4-2-3-1: Ounas e Sottil non dialogano con i terzini della loro fascia (Carboni è un centrale e non spinge sulla sinistra…) e coprono poco, pressando in modo disorganico la fonte del gioco spezino.  

I rossoblù pagano quindi in termini di copertura ed equilibrio e sono incapaci di fare anche banale possesso. Nessun tiro nello specchio nei primi 45’.

Lo Spezia è un’ottima squadra, con un solida organizzazione di gioco che privilegia il pressing e il giro palla sugli esterni. Sono più freschi, considerato il livello di turnover che la squadra di Italiano fa di partita in partita, forte del gruppo consolidato da ormai vari anni.

Colpisce l’età della difesa del Cagliari: 3 dei 4 rossoblù hanno circa 20 anni; Klavan ne ha 34. Subentra anche Tripaldelli, terzino sinistro vero al posto di Carboni, che ha sempre la stessa giovane età.

La presenza di Carboni esterno di sinistra è funzionale a costruire la difesa a 3 quando Zappa, capace di incursioni feroci, come nel caso del raddoppio del Cagliari, si spinge in avanti.

In realtà la cerniera tra Zappa e Ounas non funziona granché: troppo individualista l’esterno d’attacco.

Ci sarà da lavorare per DiFra nelle prossime settimane.

Effettivamente qualcosa negli spogliatoi deve essere successo, perché dopo qualche minuto di adattamento, il Cagliari riesce a portare un pressing organizzato. JP10 illumina di più l’attacco rossoblù e soprattutto coglie la minima occasione per riprendere la partita, che effettivamente svolta.

L’azione del raddoppio è una favola… l’azione si sviluppa sulla sinistra con la prima sovrapposizione accompagnata con un passaggio filtrante col contagiri da parte di Ounas per Zappa … il giovane terzino del Cagliari, destinato a diventare un grandissimo, guarda al centro e cerca il movimento del Pavoloso: tacco in corsa e palla in rete… è il sogno del numero 30 cagliaritano che letteralmente vola sulle ali dell’entusiasmo.

Il Cagliari macina gioco in modo incredibile, ha almeno 2 occasioni gigantesche, una incredibile, ma Ounas sbaglia a porta vuota da 3 metri dopo un cambio gioco da una fascia all’altra e uno scatto formidabile di Sottil che la rimette a centro dell’area piccola in modo perfetto.

Il Cagliari ha peccato di personalità, non poco, sia per non averci messo la ferocia che occorre in Serie A per vincere queste partite, che per non aver saputo tenere la palla con un possesso intelligente.

Se si può rimproverare qualcosa al Mister del Cagliari è non aver inserito Pisacane quando ha visto l’ingresso di Piccolini in campo, attaccante tanto giovane quanto smaliziato, come dimostra l’episodio del rigore, quando si è inserito alle spalle di Klavan che aveva contrastato il centravanti spezino 20 metri avanti… evidentemente qualcun altro doveva seguire e accompagnare verso l’esterno l’attaccante avversario e l’esperto Klavan doveva evitare di intervenire in area da dietro.

In conclusione, nel progetto Cagliari, il cantiere è lungi dall’essere chiuso e DiFra, per quanto sulla buona strada, dovrà lavorare ancora a lungo per dare automatismi e personalità alla squadra.

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